La guerra in Ucraina ha pesantemente influito sull’inflazione dell’Italia, con conseguenze economiche che si sono riversate anche sulle richieste dei mutui, per l’acquisto degli immobili.
Secondo il Codacons, analizzando i dati degli ultimi quattro mesi, pre e post invasione ucraina, a risentire maggiormente della delicata situazione è il mutuo a tasso fisso, mentre l’Euribor, il riferimento utilizzato per calcolare i mutui a tasso variabile, è rimasto pressoché stabile.
L’Associazione consumatori ha evidenziato che l’Eurirs, il riferimento utilizzato per calcolare i mutui a tasso fisso, nello stesso periodo e in riferimento ad un prestito a 20 anni, ha subito una vertiginosa impennata, passando dallo 0,60% a circa 1,69%.
Inoltre, il Codacons sottolinea che ad essere maggiormente penalizzati sono i mutui a 30 anni, in quanto, la maggiore durata del finanziamento comporta un tasso finale più elevato, portando a spendere, alla scadenza del finanziamento e rispetto a chi ha acceso un mutuo prima del conflitto, circa 8800 euro in più.
24/04/2022
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