il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio per il 2023 da circa 35 miliardi.
In manovra un tema importante inserito è quello che riguarda le pensioni con un "un nuovo schema di anticipo pensionistico per il 2023 che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103)” come ha annunciato il Mef, in attesa che si attui una riforma più complessiva per superare la legge Fornero
E’ probabile che a questo dovrebbe affiancarsi una finestra mobile di tre mesi per il lavoro privato e di 6 mesi per i dipendenti pubblici così come è stato previsto per Quota 100.
La cifra da stanziare per il 2023 dovrebbe ammontare a 700 milioni per una platea totale di circa 47mila persone, ma è probabile che le uscite reali si fermino alla metà soprattutto se c’è il divieto di cumulo con il lavoro come è stato previsto per Quota 100
Questa misura è destinata ai lavoratori nati nel 1960 e 1961 (quindi 62 e 63 anni) perché quelli più anziani sono già usciti con quota 100 (il 1959 con 62 anni nel 2021) e i più giovani saranno ancora bloccati
Inoltre il Ministero dell’Economia ha precisato che "per chi decide di restare al lavoro viene "rifinanziato il bonus Maroni che prevede una decontribuzione del 10%”
L’opzione donna viene invece prorogata per tutto il 2023 ma legata al numero di figli, le lavoratrici potranno andare in pensione a 58 anni con due figli o più, a 59 anni con un figlio, a 60 in altri casi. Bisogna inoltre precisare che l’Opzione donna è riservata a particolari categorie: Caregiver, lavori gravosi, disabili. E’ stata inoltre confermata anche Ape sociale per i lavori usuranti
Il Cdm ha inoltre deciso di attuare l'indicizzazione delle pensioni al 120% del trattamento minimo
22/11/2022
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