Nell’ l’ottava edizione del Wwworkers Camp a cui hanno partecipato 100 Pmi e micro-imprese è stato prodotto il primo Manifesto sul Futuro Circolare, oggi presentato nell’ultima tappa del Wwworkers Camp 2022.
Le imprese del futuro debbono fare i conti con la crisi energetica e la scarsità di risorse, debbono mettere in campo risorse per contrastare il cambiamento climatico e garantire il benessere del pianeta scommettendo su prodotti, servizi, soluzioni ecosostenibili e circolari, utilizzando le potenzialità della tecnologia e del digitale.
E’ questo il compito dell’economia circolare, e un ruolo importante in Italia può essere giocato dalle micro-imprese, che rappresentano il 95% del totale dei 4,4 milioni di imprese attive in Italia, contro un 4,9% di Pmi e un 0,1% di grandi imprese. Purtroppo l'economia circolare nel nostro Paese ancora stenta a decollare infatti negli ultimi cinque anni i consumi sono cresciuti di oltre l’8%, superando i 100 miliardi di tonnellate di materia prima utilizzata in un anno, a fronte di un incremento del riutilizzo di appena il 3 e ciò evidenzia quindi che sprechiamo ancora una gran parte dei materiali estratti dagli ecosistemi.
Di seguito i 10 punti del Manifesto sul Futuro Circolare:
1.Progettazione circolare. Disegnare un prodotto pensando al suo intero ciclo di vita, e quindi favorendo al suo termine il disassemblaggio, il riciclo e il riutilizzo delle parti;
2. Materiali riciclati e riciclabili. Puntare sull’utilizzo di materie prime secondarie o, in alternativa, materie prime primarie sostenibili. Incentivare il riciclo degli scarti di produzione, anche grazie a reti sul territorio;
3. Produzione sostenibile. Fare un uso sostenibile dei materiali, riducendo gli sprechi e puntando verso l’autosufficienza energetica, segnata da fonti rinnovabili con il raggiungimento dell’impatto zero.
4. Imballaggi responsabili. Oltre il prodotto, pensare a quello che gli sta intorno. Ridurre l’uso di packaging e puntare su soluzioni realizzate con materiali riciclati, riciclabili o biodegradabili;
5. Distribuzione a basso impatto. Incentivare il trasporto delle merci con veicoli a basso impatto ambientale. Ove non possibile, attivare politiche di compensazione delle emissioni. Incrementare la filiera corta;
6. Filiera corta controllata. Presidiare l’intera filiera evitando gli sprechi. Tracciare il percorso del prodotto, anche oltre la vendita, grazie all'uso delle nuove tecnologie. Valorizzare il corto raggio d’azione investendo sul territorio e sulle comunità;
7. Trasparenza che fa la differenza. Permettere ai decisori e ai consumatori di monitorare, grazie alle tecnologie digitali, prodotti e processi in modo chiaro, semplificato, misurabile, accessibile lungo tutta la filiera;
8. Capitale umano valorizzato. Sono le persone a fare la differenza. Promuovere lo scambio di conoscenza tra tutti gli attori dell’ecosistema in modo da favorire consapevolezza e crescita. Generare impatto anche attraverso la comunicazione, puntando alla sensibilizzazione del consumatore in una formazione continua;
9. Capitale tecnologico aumentato. Moltiplicare l’efficacia della circolarità grazie a tecnologie evolute: sistemi di AI, machine learning, blockchain, app e tool di nuova generazione migliorano performance, controllo e efficacia delle soluzioni e dei processi che propone. Alla base c’è la misurazione dell’impatto;
10. Pensiero circolare “One Health”. Pensare a nuovi modelli organizzativi e di business che pongano l'essere umano al centro. Misurare la propria impronta ambientale e sociale lungo l’intero ciclo di vita del prodotto, mantenendo come vision unica la salute e il benessere comune delle generazioni presenti e future.
16/12/2022
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