La nuova direttiva europea per l’efficientamento energetico delle abitazioni, annunciata nelle scorse ore, rischia di mettere in ginocchio gli italiani. L’obbiettivo dell’UE, di raggiungere l’impatto climatico zero entro il 2050, prevede tutta una serie di cambiamenti, tra cui lo stop di motori diesel e benzina e il raggiungimento della classe energetica ‘E’ entro il 2030 e di quella ‘D’, al massimo entro il 2033, arrivando a zero, entro il 2040-2050, per gli edifici privati.
Ma il conseguimento di tali obbiettivi, che chiaramente impongono l’obbligo di ristrutturazione, ad oggi risulta quasi impossibile, considerando che in Italia, oltre il 60% delle abitazioni rientra in una classe energetica ‘F’ o addirittura ‘G’, essendo state costruite prima degli anni ’80.
L’annuncio della nuova direttiva Ue, che verrà votata il 23 gennaio prossimo, e che, tranne rinvii, verrà approvata entro marzo, è stata contestata dal governo Meloni che chiederà all’Unione europea di allentare le tempistiche della riforma.
Il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, riferendo in Aula, ha definito “la direttiva una patrimoniale camuffata, che andrà a ledere i diritti dei proprietari”.
14/01/2023
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