La Commissione europea, riscontrando una carenza nel quadro normativo nell’ambito delle nuove sfide legate all’innovazione digitale, il 21 luglio ha annunciato la nascita di un nuovo importante organismo, con il compito di contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo, oltre che supervisionare attività nel settore finanziario e non, tra cui enti creditizi e fornitori di servizi per le cripto-attività. Nella prima fase della proposta legislativa della nuova autorità antiriciclaggio Ue (Amla), non era stato indicato dove sarebbe sorta la sede. Solo Germania presentò una proposta ufficiale per ospitare l’organismo antiriciclaggio ma altre nazioni annunciarono di voler inviare la propria candidatura, tra questi: Italia, Francia, Lituania, Lettonia e Austria. Nonostante la nuova autorità Ue sarebbe dovuta partire dal 1°gennaio, al momento è ancora in fase di strutturazione e, nelle scorse ore a Bruxelles, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha presentato la candidatura dell’Italia per ospitare la l’Amla. Il belpaese non è sede di alcuna ‘Autorità finanziaria europea’, al contrario di Francia e Germania, per esempio, che rispettivamente ospitano l’Eba(Autorità Bancaria Europea) e la Bce(Banca centrale europea): fattore che potrebbe giocare a nostro favore
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