L’embargo sui prodotti raffinati provenienti da Mosca, dopo quello del greggio del 5 dicembre, è scattato ieri. Lo stop all’acquisto del petrolio russo è l’ennesima sanzione contro la guerra in Ucraina.
Nonostante il blocco dello sconto sulle accise, deciso dal governo Meloni dal 1° gennaio, negli ultimi giorni gli automobilisti hanno assistito ad un lieve calo dei prezzi alle pompe di rifornimento ma è probabile che ci saranno ulteriori aumenti sul mercato, sia italiano che europeo, soprattutto per il diesel.
Gli effetti sui costi del carburante non saranno uguali per tutti i Paesi europei e nel caso dell’Italia la situazione risulta particolarmente ingarbugliata. Se è vero che grazie ai nuovi accordi con i fornitori del Medio Oriente e ai siti di raffineria presenti sul territorio, al momento, il Belpaese è riuscito a coprire la domanda interna, per cui il rialzo dei prezzi dovrebbe essere piuttosto contenuto, non si può affatto escludere un rincaro sui listini.
Ciò sarebbe determinato proprio dall’aumento del surplus degli stoccaggi italiani che potrebbe portare ad una maggiore richiesta del gasolio italiano da parte degli altri Paesi Ue.
06/02/2023
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