Il Centro studi Cgia di Mestre ha lanciato l’allarme ‘usura’ soprattutto per le piccole imprese che, nel biennio 2021-2022, si sono viste negare i prestiti dalle banche, in parte ‘costrette’ a rispettare le restrizioni imposte dalla Bce.
Le erogazioni di credito degli istituti bancari, in particolare a piccoli commercianti, lavoratori autonomi e artigiani, sono in calo da circa dieci anni ma, negli ultimi due, gli impieghi vivi alle aziende con meno di 20 dipendenti sono crollati del 4,3%, pari a 5,3 miliardi di euro, passando da 124 a 118,7 miliardi di euro.
Secondo quanto rilevato, le microimprese, sempre più in difficoltà a causa dell’esplosione dell’e-commerce e della concorrenza della grande distribuzione, sono meno appetibili per le banche, le quali concedendo meno risorse finanziare, inducono le piccole attività ad abbassare le saracinesche o, nei casi peggiori, a cadere nelle mani degli strozzini.
Le Regioni che tra il 2021 e il 2022 hanno registrato il maggior numero di chiusure di microaziende sono: Liguria -7,12%, Friuli Venezia Giulia -6,54%, Umbria -6,49% e Veneto -6,24%, mentre tra le province, Sondrio -8,32%, Venezia -7,93% e Savona -7,92%.
05/03/2023
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