La corsa alla transizione energetica, per ridurre le emissioni di CO2 estremamente dannose per il clima, potrebbe essere arrivata al traguardo con un’impresa epocale. L’unica energia al mondo che riduce a zero l’impatto sull’ambiente è quella prodotta dal Sole e, dopo oltre mezzo secolo di tentativi, sembra che gli scienziati abbiano trovato la formula per replicare la fusione nucleare.
La Eni, la società italiana del settore energetico, è uno dei maggiori azionisti del Cfs, Commonwealth Fusion Systems, un’innovativa start-up statunitense con la quale ha firmato un nuovo accordo, da 1,8 miliardi di dollari, per realizzare un primo impianto industriale di fusione nucleare, chiamato ‘Sparc’, che verrà costruito entro il 2025 e la produzione di energia pulita, dovrebbe essere disponibile al massimo entro il 2030.
L’AD di Eni, Claudio Descalzi, dopo la recente visita negli Usa e la firma del nuovo accordo, ha dichiarato: “È una rivoluzione incredibile. Nessun paese potrà ricattare nessuno. Tutti potranno avere accesso all’energia. Tutti saranno allo stesso livello perché tutti avranno costi dell’energia bassissimi”.
10/03/2023
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