L’istituto di statistica europeo, l’Eurostat, nelle scorse ore ha pubblicato i dati relativi al costo medio salariale dei Paesi all’interno dell’Unione europea. La ricerca ha messo in evidenzia la differenza tra le due principali componenti che determinano il calcolo dello stipendio dei cittadini: i salari e i costi non salariali, come ad esempio, i contributi sociali.
L’indagine ha fatto emergere un grande divario sul costo medio orario, pari a 30,5 euro in Ue e a 34,3 euro nell’intera area dell’euro. Nel primo caso, a guidare la classifica troviamo il Lussemburgo con 50,7 euro mentre, analizzando i Paesi più vicini al Belpaese, dove il costo del lavoro è pari a 29,4 euro, in Francia è di 40,8 euro, Germania 39,5 euro, Spagna 23,5 euro, Portogallo 16,1 euro ma sul fanalino di coda, tra i più bassi in assoluto, troviamo Romania 9,5 euro e Bulgaria 8,2 euro.
Per quanto riguarda i costi non salariali, nel 2022, in Ue la quota è stata pari al 24,8% mentre nell’area euro 25,5 %: ai primi due posti troviamo Francia 32%, Svezia 31,9%, al terzo l’Italia 27,8%, mentre le quote più basse registrate sono in Lituania 5,4% e Romania 5,3%.
17/04/2023
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