I Paesi membri dell’Ue, da tempo, discutono sulla possibilità di ridurre, da cinque a quattro, le giornate lavorative, mantenendo la stessa retribuzione e aumentando le ore lavorate in una giornata.
Una recente indagine dell’Eurostat ha evidenziando che l’Italia, dopo Grecia, Francia, Portogallo e Cipro, è tra i Paesi dell’Eurozona con il più alto numero di ore lavorate. Il 9,4% degli italiani, pari a 2,7 mln di persone, rispetto alla media Ue del 7% e contrariamente alle 40 ore settimanali previste dagli accordi del CCNL, restano sul posto di lavoro quasi 10 ore in più, sfiorando quota 50.
Nel Regno Unito la sperimentazione sulla ‘settimana lavorativa corta’ ha dato ottimi risultati e nel Belpaese, due grandi aziende, la Lavazza e Intesa San Paolo, in seguito alla crisi energetica causata dal conflitto in Ucraina, hanno già attuato il nuovo modello organizzativo per 74mila dipendenti.
Il ministro del ‘Made in Italy’ Adolfo Urso e il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi hanno dichiarato di “essere disposti a riflettere”, mentre, per il leader della Cgil, Maurizio Landini “sono chiacchiere”.
09/05/2023
Inserisci un commento