La 28ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Cop28, giunge alle battute finali con un'atmosfera carica di tensione. Mentre la bozza finale accoglie il nucleare come parte della soluzione, il destino dell'addio alle fonti fossili è ancora incerto, con l'Arabia Saudita e l'Iraq, membri dell'OPEC e produttori di petrolio di rilievo, in aperta opposizione. In queste ultime ore di negoziati, ministri e delegati si trovano di fronte a una decisione cruciale che potrebbe plasmare il futuro del pianeta.
Il Contesto:
Iniziata il 30 novembre a Dubai, la Cop28 mira a conseguire un accordo rivoluzionario in linea con gli obiettivi stabiliti dall'accordo di Parigi del 2015. Limitare il riscaldamento globale a meno di 2 gradi Celsius rispetto all'era preindustriale e puntare a un aumento massimo di 1,5 gradi è l'obiettivo cruciale che potrebbe cambiare il corso delle sorti del nostro pianeta.
La Bozza Finale:
La bozza finale, ridotta da 27 a 21 pagine, evidenzia la necessità di una "riduzione profonda e rapida" dei combustibili fossili per raggiungere lo zero netto entro il 2050. Sorprendentemente, la parola "uscita" è stata omessa, ma si enfatizza il triplicare della capacità di energia rinnovabile e il raddoppio dell'efficienza energetica entro il 2030.
Ostacoli Principali:
Le resistenze più forti provengono dall'Arabia Saudita e dall'Iraq, importanti esportatori di petrolio e membri chiave dell'OPEC. La loro aperta opposizione all'abbandono delle fonti fossili è un ostacolo significativo nella lotta contro il cambiamento climatico.
La Pressione Temporale:
La deadline fissata per domani, 12 dicembre, accentua l'urgenza di un accordo efficace. Il presidente della Cop28, Sultan Al Jaber, ha sottolineato l'importanza di concludere in tempo, avvertendo che "o si fa la storia o si spreca di nuovo un'occasione".
Le Prospettive Non Ottimistiche:
Il testo proposto, tuttavia, affronta critiche e dubbi. Il think tank per il clima Ecco ha espresso il timore che il testo non possa soddisfare le richieste dei gruppi interessati, anticipando un possibile rigetto da più parti.
Rapporto della Civil Society Equity Review:
Un rapporto presentato alla Cop28 dalla Civil Society Equity Review offre una roadmap per eliminare gradualmente l'estrazione di carbone, petrolio e gas. I paesi più ricchi sono chiamati a smettere l'estrazione entro il 2031, mentre i paesi più poveri hanno tempo fino al 2050. Tuttavia, il finanziamento internazionale è
La Cop28 si trova in una fase critica, dove il nucleare ha ricevuto l'approvazione, ma l'addio alle fonti fossili è ancora in bilico. La comunità internazionale si trova di fronte a una scelta cruciale: abbracciare un accordo storico o rischiare di sprecare un'opportunità fondamentale nel combattere il cambiamento climatico. L'orologio continua a scorrere, e il mondo tiene il fiato in attesa dell'esito di questa conferenza che potrebbe plasmare il nostro futuro.
11/12/2023
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