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AGRICOLTORI IN PIAZZA: LA VOCE DELLA TERRA SI ALZA A SANREMO

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Nella cornice del Teatro Ariston, il palcoscenico dell'immortale Festival di Sanremo, una voce nuova si è levata. Non quella di un cantante, bensì quella degli agricoltori italiani, portatori di un messaggio di protesta e di speranza. "Siamo vicini agli agricoltori, stanno protestando giustamente," ha dichiarato Amadeus, il conduttore della kermesse canora, mentre leggeva il discorso preparato dal 'Coordinamento nazionale riscatto agricolo'.

Le parole che hanno risuonato tra le note della musica italiana sono un grido di denuncia contro politiche europee percepite come ingiuste e diseguali. Gli agricoltori, attraverso la voce del loro coordinamento, hanno espresso il loro dissenso verso il green deal e altre direttive ambientali che ritengono penalizzino ingiustamente il settore agricolo italiano, soprattutto le piccole aziende.

La questione dei prezzi dei prodotti agricoli è al centro della protesta. Gli agricoltori lamentano la mancanza di un giusto riconoscimento economico per il loro lavoro, con prezzi che, secondo loro, non riflettono i costi effettivi di produzione. È evidente l'appello a una redistribuzione più equa del valore lungo tutta la filiera agroalimentare, un sistema che permetta ai produttori di ottenere una remunerazione adeguata al loro impegno quotidiano.

La loro non è una richiesta di assistenzialismo, ma di equità e dignità. "Non stiamo ora a tediarvi elencandovi nel dettaglio quello che chiediamo, che abbiamo più volte spiegato alla stampa e portato all'attenzione della politica," si legge nella nota del coordinamento, "ma vogliamo limitarci a trasmettere un messaggio molto semplice: noi agricoltori non siamo in piazza per chiedere aiuti o sussidi, ma solo per assicurarci che ci venga corrisposta la giusta remunerazione per il duro e insostituibile lavoro che svolgiamo quotidianamente."

Il legame tra agricoltura e vita è evidenziato in modo netto. Senza agricoltura non c'è vita, non c'è sovranità alimentare, non c'è libertà. È questo il monito che emerge dal messaggio degli agricoltori, che richiamano l'attenzione sul ruolo fondamentale che la terra e il lavoro dei loro antenati hanno avuto nella costruzione della società.

La loro presenza sul palco di Sanremo è stata simbolica ma potente. Hanno voluto mostrare i loro volti, facce pulite e appassionate, che rappresentano il futuro dell'agricoltura italiana. "Negli scorsi giorni abbiamo insistito nel voler salire noi stessi sul palco per un unico motivo: far vedere anche i nostri volti, facce pulite che rappresentano il futuro dell'agricoltura italiana e occhi appassionati di chi crede ancora che, citando Papa Francesco, non c'è umanità senza coltivazione della terra," conclude il coordinamento.

Le firme di Alessandra Oldoni, Giulia Goglio, Davide Pedrotti e Fabio Pizzaris sottolineano l'unità e la determinazione di questa protesta, che va al di là degli interessi personali per abbracciare una causa più ampia: quella della difesa della dignità e del valore del lavoro agricolo. La loro voce, ora, si è fatta udire. Spetta a tutti noi ascoltarla e agire di conseguenza.

10/02/2024

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