Nel mondo intricato delle dichiarazioni fiscali del 2023, emergono chiare disparità geografiche e socio-economiche che dipingono un'Italia spaccata a metà. I dati pubblicati dal dipartimento delle Finanze del Mef forniscono un'interessante panoramica sulle disparità di reddito e sul peso della tassazione in Italia.
La ricchezza nordista e la povertà meridionale
Un'analisi delle dichiarazioni Irpef mette in luce un divario significativo tra le regioni settentrionali e quelle meridionali e insulari. La Lombardia si conferma come la regione più ricca d'Italia, con un reddito medio di €27.890, seguita dalla provincia autonoma di Bolzano con €27.230. Al contrario, la Calabria rimane la regione più povera, con un reddito medio di soli €17.160. Le isole non sfuggono a questa tendenza, con la Sicilia a €18.000 e la Sardegna a €19.000.
Differenze tra comuni: da Portofino a Carvagna
Tra i comuni italiani, le differenze sono ancora più marcate. Portofino si aggiudica il titolo del comune più ricco d'Italia nel 2023, con un reddito medio che sfiora i €100.000 all'anno. Al contrario, Carvagna, un piccolo comune in provincia di Como, si posiziona all'ultimo posto con un reddito medio di appena €7.402. La maggior parte dei comuni più ricchi si trova in Lombardia e Piemonte, mentre tra i più poveri, la Calabria e il Molise sono ben rappresentati.
L'origine del reddito degli italiani
Le dichiarazioni del 2023 forniscono anche informazioni preziose sull'origine del reddito degli italiani. Circa l'83% del reddito complessivo dichiarato proviene da lavoro dipendente e pensione. Tuttavia, il reddito medio più elevato deriva dal lavoro autonomo, pari a €64.670, seguito dai redditi dichiarati dagli imprenditori individuali, con €27.420. I lavoratori dipendenti dichiarano mediamente €22.280, mentre i pensionati €19.750.
La distribuzione del carico fiscale
Un aspetto cruciale delle dichiarazioni fiscali è la distribuzione del carico fiscale. Nel 2023, l'imposta netta dichiarata è stata di €174,2 miliardi, con un aumento del 1,9% rispetto all'anno precedente. Sorprendentemente, il 20% dei contribuenti dichiara il 63% dell'imposta totale, mentre l'80% dichiara solo il 37%. Questo evidenzia una tassazione più pesante per i redditi più alti. Tuttavia, la fascia più elevata, con redditi superiori a €300.000, pur rappresentando solo lo 0,2% dei contribuenti, contribuisce al 7,8% dell'imposta totale.
In conclusione, le dichiarazioni fiscali del 2023 dipingono un quadro complesso dell'Italia, con disparità geografiche e socio-economiche evidenti. Mentre il Nord si conferma come il polo economico dominante, il Sud continua a lottare con gravi problemi di povertà e disuguaglianza. La distribuzione del carico fiscale riflette queste disuguaglianze, con una maggiore pressione fiscale sulle fasce di reddito più elevate.
24/04/2024
Inserisci un commento