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SCLEROSI MULTIPLA IN AMBITO LAVORATIVO: GUIDA E CONSIGLI PER L’APPROCCIO AL LAVORO

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 La sclerosi multipla (SM) è una malattia a carico del sistema nervoso centrale, in molti l’associano ad una malattia autoimmune, in quanto si manifesta perché il sistema immunitario attacca il sistema nervoso causando una vasta gamma di sintomi fisici e cognitivi. Questi sintomi possono variare notevolmente in intensità e frequenza, rendendo la gestione della malattia particolarmente complessa, soprattutto in ambito lavorativo. Il lavoro però non è solamente necessario per ricevere un compenso economico, è anche un supporto molto importante dal punto di vista relazionale, in quanto soddisfa esigenze di appartenenza e partecipazione alla società.

Una diagnosi di sclerosi multipla non sempre rappresenta un motivo sufficiente per decidere di smettere di lavorare o per essere tagliati fuori dal mondo del lavoro, anzi molte persone con SM riescono a mantenere una carriera di successo grazie a misure di adattamento e supporto adeguati.

In questo articolo vedremo insieme come può essere supportata una persona affetta da Sclerosi Multipla che vuole approcciarsi al mondo del lavoro e quali norme e legislazioni ci sono a sostegno di questo tipo di disabilità.

Comprendere la malattia e i suoi sintomi

Prima di approfondire le strategie di gestione della SM sul posto di lavoro, è importante comprendere i sintomi principali della malattia. Tra i sintomi più comuni si annoverano la stanchezza cronica, i problemi di mobilità, i disturbi visivi e cognitivi, e i dolori neuropatici. Questi sintomi possono influenzare significativamente le capacità lavorative, ma con adeguati adattamenti, molte persone con SM possono continuare a lavorare efficacemente. Dobbiamo inoltre ricordare che esistono diverse forme della malattia che si differenziano sia per il modo in cui si evolve nel tempo, sia per il modo in cui agisce a livello neurologico.

Comunicazione Aperta e Supporto

Spesso i pregiudizi, la disinformazione e le difficoltà causate dai sintomi che la malattia provoca a breve e lungo termine spingono le persone ad abbandonare il proprio impiego. Le principali cause di abbandono del posto di lavoro da parte di un malato di SM sono comunque correlate a fattori di tipo sociale e relazionale piuttosto che ad impedimenti di tipo personale.

La chiave, quindi, per una gestione efficace in ambito lavorativo e per una corretta inclusione è sicuramente adottare una comunicazione aperta e onesta con il datore di lavoro e con i colleghi. È essenziale che il dipendente affetto da SM informi il proprio superiore riguardo alla diagnosi e ai possibili impatti sulla performance lavorativa.

Risulta altresì importante da parte del datore di lavoro dare un supporto adeguato manifestando la collaborazione a dare, se richiesti, orari di lavoro flessibili, possibilità di lavorare da casa, pause aggiuntive e un ambiente di lavoro ergonomico e accogliente. Inoltre, è importante che i colleghi comprendano la natura della malattia e siano disposti a offrire supporto e comprensione.

Normative e Diritti dei Lavoratori

In Italia, le persone con disabilità, inclusi coloro affetti da sclerosi multipla, hanno diritto a particolari tutele sul posto di lavoro. La legge prevede misure specifiche per garantire l'inclusione e l'uguaglianza, tra cui l'obbligo di assunzione per chi rientra nelle categorie protette. Questo significa che le aziende con più di 15 dipendenti sono tenute ad assumere almeno un lavoratore con disabilità. Questa percentuale si alza mano a mano che i lavoratori dipendenti di un’azienda aumentano.

Queste normative non solo proteggono i diritti dei lavoratori con disabilità, ma promuovono anche un ambiente di lavoro più inclusivo e diversificato. I datori di lavoro sono incoraggiati a creare politiche aziendali che supportino attivamente i dipendenti con SM, offrendo formazioni specifiche e sensibilizzando l'intero team.

Strumenti per la ricerca del lavoro

Uno dei principali canali a disposizione per l’inserimento nel mondo del lavoro è il collocamento mirato. Questo servizio prevede specifiche procedure di sostegno per l’occupazione per alcune categorie di persone più svantaggiate ad approcciarsi al mondo del lavoro e in genere è promosso dai Centri per l’Impiego distribuiti sul territorio.

Per collocamento mirato s’intende inserire la persona giusta nel posto giusto per lei e si basa sul principio che non necessariamente una persona affetta da eventuali limitazioni fisiche, sensoriali o intellettive debba avere delle limitazioni anche lavorative. Basta in questo senso riuscire a trovare la mansione in cui quelle limitazioni non possono limitare la capacità produttiva.

In pratica, questa procedura prevede l’uso di diversi strumenti lavorativi, dai tirocini pre-lavorativi a specifici contratti fino a convenzioni con delle cooperative sociali, che possono essere utilizzati dai datori di lavoro obbligati per legge all’assunzione e dagli uffici competenti.

Ovviamente per il datore di lavoro sono previsti degli incentivi e degli sgravi fiscali in caso di assunzione di un lavoratore appartenente alle categorie protette che contribuiscono ad agevolare l’inserimento lavorativo di questa categoria di persone.

In conclusione, quindi, la gestione della sclerosi multipla in ambito lavorativo richiede un approccio olistico che comprenda adattamenti fisici, supporto emotivo e utilizzo di strumenti di collocazione al lavoro. È fondamentale quindi che i datori di lavoro e i colleghi collaborino per creare un ambiente di lavoro inclusivo e salubre, dove ogni individuo possa esprimere al meglio il proprio potenziale, nonostante le sfide che la malattia porta a vivere ogni giorno.


 

26/08/2024

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