Qualora i Comuni non rivedessero i valori della Tari, le imprese si troverebbero a risponderne per oltre 5 miliardi di euro.
Un colpo forte, troppo, per sostenere imprese che sono in difficoltà vista l'emergenza sanitaria e che proprio nei mesi scorsi hanno visto calare fatturato e ricavi.
Anche in virtù del fatto che, proprio nel lockdown e causa la chiusura di molte attività, la mole di rifiuti raccolta è stata molto bassa.
“Nonostante l’emergenza Covid-19 abbia costretto tantissime imprese del commercio, del turismo e dei servizi a rimanere chiuse ed inattive o, quando aperte, con attività notevolmente ridotta, la macchina infernale della burocrazia e l’esigenza dei comuni di fare cassa rimettono in moto l’incubo della Tari”, ha commentato Patrizia De Luise, Presidente nazionale di Confesercenti.
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