Impiegare in agricoltura i risultati della ricerca sul genoma elaborati dalle due ricercatrici premio Nobel della chimica potrebbe avere risvolti importanti per un'agricoltura "green" e più performante, capace di rispondere al meglio alle esigenze del mercato.
"Il massimo premio scientifico da Stoccolma alle due ricercatrici Usa è un passo importante per tutto il settore agricolo, che deve affrontare con tempestività le sfide dell’eco-sostenibilità e della competitività del mercato globale. Siamo fiduciosi che questo Nobel possa essere il preludio a uno stop dell'equiparazione del genome editing e delle nuove tecniche di miglioramento genetico agli Ogm, dopo la controversa sentenza della Corte di Giustizia del 2018. L’auspicio di Cia è che si possa, adesso, intervenire sulla obsoleta legislazione comunitaria, dopo il primo passo della Commissione Ue, che ha inserito le nuove biotecnologie nella strategia From Farm to Fork per realizzare gli obiettivi di sostenibilità tracciati dal Green Deal".
E’ quanto afferma il presidente Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, commentando con soddisfazione il prestigioso riconoscimento a Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna.
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