Le aziende del Turismo organizzato non si sono mai riprese, di fatto, dal primo lockdown.
Per loro è come se non si fosse mai interrotto e l'inserimento di nuove restrizioni nell'agenda degli italiani e delle imprese fa scattare un nuovo campanello d'allarme in un comparto ancora in gravi difficoltà.
Le associazioni di categoria chiedono al Governo interventi urgenti per salvare 13.000 aziende del Settore, 20 miliardi di fatturato e gli 80.000 posti di lavoro collegati.
"L’attenzione dimostrata dal Governo nei confronti del Settore – spiega in una nota Confesercenti – è un fatto di grande importanza; consentirà alle imprese di ottenere un parziale ristoro delle ingenti perdite patite da marzo a luglio di questo terribile anno. Questo sforzo non è tuttavia sufficiente ad evitare il collasso di un settore strategico per il turismo del nostro Paese".
Finanziamenti a fondo perduto dal Goerno, sforamento alle autorizzazioni del “Temporary Framework” all'Europa, l'inclusione di agenzie di viaggi e tour operator tra i beneficiari delle misure in materia di tax credit affitti, sospensione del versamento dei contributi previdenziali, seconda rata IMU previste nel Decreto Legge 28 ottobre 2020, n.137, incrementare il fondo per l’indennizzo dei consumatori titolari di voucher non utilizzati alla scadenza di validità e non rimborsati a causa dell’insolvenza, estensione degli ammortizzatori sociali.
Queste le principali richieste degli operatori del comparto.
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