Per i pensionati arrivano ancora brutte notizie. Nella nuova manovra, il Presidente del Consiglio ha disposto ancora per tre anni, nuovi tagli agli assegni previdenziali. Conte, non ha fatto altro che riproporre le stesse fasce di rivalutazione che erano già state stabilite nell'ultima legge di Bilancio. Anche se con la legge di Bilancio del 2020, era stata prevista una rivalutazione del 100% per quelle pensioni che non superavano quattro volte il minimo, considerato il delicato periodo storico, sarebbe stato opportuno che nella nuova manovra fosse deliberato il giusto adeguamento che i pensionati stanno aspettando da tempo. Nella manovra, è emerso che il taglio non riguarda solo le pensioni ma anche il contributo di solidarietà. Una sentenza della Corte costituzionale ha ridimensionato da cinque anni a tre anni, ritenendo che la durata triennale del prelievo “non violi i principi di ragionevolezza e proporzionalità”. Il sacrificio imposto alle pensioni riguarda tutti gli assegni che superano 100 mila euro lordi, posticipando le disposizioni sui trattamenti pensionistici previsti dalla legge di bilancio 2020, dal 31 dicembre del 2021 al 2023. Questo vuol dire che, nonostante le promesse, i pensionati saranno costretti ad aspettare ancora tre anni per poter finalmente vedere accreditati sui loro assegni la giusta rivalutazione degli importi previdenziali.
15/11/2020
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