I provvedimenti e le restrizioni contenute nel Dpcm Natale danneggeranno pesantemente aree rurali ed agriturismi.
Cia stima la perdita del 50% del fatturato agli operatori del settore, a farne le spese saranno in particolar modo quelli collocati in piccoli borghi.
"Il divieto agli spostamenti tra i Comuni di tutta Italia nelle giornate del 25 e 26 dicembre e del 1° gennaio 2021, è l’ennesima scure sul settore agrituristico e arriva a vanificare l’unica fonte di guadagno rimasta entro fine anno, come anche una delle poche occasioni di condivisione in sicurezza, il pranzo delle festività natalizie fuori casa e negli agriturismi".
E' quanto si legge in una nota della Cia-Agricoltori italiani, che ribadisce come il settore agrituristico sia stato tra quelli che hanno maggiormente subito gli effetti della crisi da Covid.
Nel 2020 i 24mila agriturismi italiani hanno perso complessivamente oltre 600 milioni di fatturato e 2,95 milioni di presenze.
"Chiediamo al Governo di continuare a lavorare sui ristori per il settore agrituristico - ha dichiarato Dino Scanavino, Presidente Cia - così come l’Associazione Turismo Verde-Cia ha già sollecitato con una lettera, l’intervento della ministra Teresa Bellanova, affinché si predispongano, tempestivamente, per gli agriturismi, proporzionati contributi a fondo perduto a parziale ristoro delle perdite di fatturato che saranno notevoli nel periodo natalizio".
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