La birra artigianale Made in Italy è in grave pericolo così come lo sono i 900 microbirrifici artigianali nel Paese.
Le stime per il settore Horeca non lasciano presagire nulla di buono. E' previsto un calo annuale pari al 90% del fatturato.
Servono interventi strutturali. Questa la richiesta degli operatori del settore nel corso del webinar “La birra indipendente artigianale e la filiera brassicola in Italia: il difficile presente, le azioni a supporto, le sfide del 2021”.
Questi i dati di un allarme generale. "A rischio c’è un comparto che vale il 4% del mercato nazionale, produce in media 500 mila ettolitri l’anno, di cui circa il 20% biologico, fattura oltre 250 milioni di euro e dà lavoro a 7 mila addetti. Un prodotto che è entrato anche nel paniere Istat, a testimonianza del suo successo crescente nelle famiglie, e che ha conquistato i giovani, visto che il 60% dei millenial italiani si dichiara un conoscitore attento delle varie tipologie di birra artigianale, considerandole tipiche quasi quanto il vino. Inoltre, l’Italia oggi è al quarto posto in Europa per numero di birrifici, dietro Paesi con una grande tradizione brassicola come Regno Unito, Germania e Francia", si legge in una nota della Cia.
“La pandemia è piombata su un settore in piena crescita, competitivo e di qualità, causando danni enormi - hanno detto il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino, e il direttore generale di Unionbirrai, Vittorio Ferraris -. Dopo i ripetuti appelli a Parlamento e Governo, ora le speranze degli operatori sono riposte nell’emendamento approvato alla legge di Bilancio 2021 che prevede un fondo di 10 milioni di euro a sostegno delle filiere agricole minori, tra cui quella della birra. In questo difficile periodo, è una prima risposta importante, su cui sarebbe utile un coinvolgimento della filiera”.
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