Il 7 gennaio il Dpcm natalizio cesserà e torneranno ad essere valide le restrizioni entrate in vigore con il decreto-legge emanato dal governo il 3 dicembre, che durerà fino al giorno 15. Seppur l’Italia ha vissuto un periodo di estreme restrizioni adottate per evitare che la curva epidemiologica risalisse, al momento è ancora incerto come l’esecutivo voglia intervenire dopo il 15 gennaio.
Al momento, quello che è certo è che dal 7 gennaio, le scuole superiori di secondo grado torneranno in presenza, con un minimo del 50% degli studenti presenti in aula, nonostante i sindacati abbiano sollevato non pochi dubbi. Seppur dai Governatori delle Regioni, sia stata avanzata la richiesta di rivalutare le modalità con cui vengono determinate le zone rosse, arancioni o gialle, al momento la possibilità di riaprire tutto, è pari a zero.
Nelle ultime ore il numero dei contagi è aumentato come pure il numero dei tamponi, quindi, certamente non cambieranno le limitazioni attuate fino ad ora. Per quanto riguarderanno le regioni rosse, le attività di ristorazione potranno continuare a fare il servizio a domicilio o d’asporto. Invece, per le zone arancioni e gialle, le stesse attività potranno rimanere aperte fino alle 18 e poi continuare come stabilito. Il coprifuoco rimarrà attivo dalle ore 22 alle 5. Le attività di cultura, sport e svago, come teatri, cinema, piscine e palestre, dovrebbero rimanere ancora chiuse. In dubbio, la riapertura delle piste da sci. Bisogna tener presente che lo stato d’emergenza per Covid-19 è stato prolungato al 31 gennaio, ma con molta probabilità sarà nuovamente rimandato.
02/01/2021
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