Il 2021 riserverà ai pensionati italiani una amara sorpresa. Gli importi mensili loro riconosciuti subiranno delle riduzioni che potranno tradursi, annualmente, in perdite stimate in un massimo di 1.500 euro.
A renderlo noto è il Codacons che ribadisce come l'anno si sia aperto con "l’ennesima proroga al blocco delle rivalutazioni piene delle pensioni decisa dal Governo, che azzera per alcune categorie di pensionati gli adeguamenti dell’assegno previsti dalla legge, mentre per altre li limita fortemente, dando vita ad una lesione dei diritti patrimoniali per milioni di cittadini".
Queste le informazioni a completamento di tale tesi contenute in un documento diffuso dall'associazione: "Con le ultime norme varate dal Governo e recepite dalla Circolare INPS n. 148 del 18/12/2020 si è consumato un nuovo scippo a danno dei pensionati, che dal 2011 subiscono il blocco delle rivalutazioni già ritenuto illegale dalla Corte Costituzionale".
Di qui la conclusione: "La proroga degli adeguamenti proseguirà per tutto il 2021 e il 2022, e produrrà una perdita di 960 euro annui per ogni pensionato che percepisce un assegno mensile da 1.568 euro, ammanco che sale a 1.490 euro l’anno per le pensioni da 1.960 euro lordi al mese e raggiunge il record di 7.190 euro annui per i pensionati che percepiscono 4.560 euro mensili".
Codacons è in prima fila davanti a questi tagli e promette battaglia al Governo. Il tutto attraverso una class action, un'azione collettiva attraverso la quale intende coinvolgere tutti i pensionati.
A disposizione sulle pagine web del Codacons c'è una diffida (al link https://codacons.it/rivalutazione-pensioni-2020/) con la quale ogni pensionato può richiedere l'adeguamento delle proprie spettanze.
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