Sparare nel mucchio non è una strategia vincente. O meglio, potrebbe non essere utile a sostenere le imprese e a consentire loro una rapida ripresa.
A sostenerlo è Confesercenti che chiede interventi mirati a sostegno della piccola imprenditoria ma anche di tutte le categorie, con particolare riferimento a commercio e turismo, messe all'angolo dalla pandemia.
“La crisi innescata dalla pandemia si è abbattuta con particolare forza sulle attività di minori dimensioni e su turismo, commercio e ristorazione. Il PNRR deve tenere conto della natura concentrata della recessione a cui stiamo assistendo, con interventi mirati per questi due settori e, in generale, maggiore attenzione alle micro e piccole imprese”. A ribadirlo è la Presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise.
Nel faccia a faccia con il Governo sul Recovery Plan ha detto: “A pesare una contrazione eccezionale dei consumi, con una riduzione nell’ordine di -105 miliardi nel solo 2020. Per normalizzarli sarà necessario il successo della campagna vaccinale: ogni mese di ritardo ci costa quasi 5 miliardi di mancato recupero dei consumi. E con la prosecuzione della pandemia e delle restrizioni, rischiamo di perdere altri 15 miliardi di euro a trimestre anche nel 2021”.
“Per molti comparti - ha infine ribadito - la recessione continuerà anche nel 2021. Per questi, c’è anzi il rischio concreto di una permanente distruzione del potenziale produttivo. Di fronte a questo quadro, l’uso dei finanziamenti europei deve essere funzionale anche alla liberazione di risorse del bilancio pubblico. Risorse che dovremo poi destinare al contrasto dei fenomeni di distruzione settoriale oggi in corso, senza disperderle”.
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