Da Bruxelles viene fatto divieto di viaggiare, se non per ragioni di reale necessità. Alcune destinazioni europee, intere regioni o città, vengono colorate di rosso scuro ad indentificare l'alto rischio. E quando si parla di Covid, il timore diventa paura e la paura allarme.
Soprattutto per il comparto turistico, che risente di un nuovo ed energico stop.
"Se da un lato tutte le misure Ue finora adottate siano condivisibili e necessarie, dall’altro è fondamentale programmare in sicurezza la ripartenza turistica per tutte le altre aree, e non solo a livello europeo, attraverso l’apertura di corridoi turistici". Lo afferma Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi Confesercenti.
"Poiché la capacità nell’effettuare test epidemiologici è aumentata, è opportuno organizzare quanto prima l’attivazione di corridoi sicuri e di libera circolazione dei viaggiatori, laddove vi siano tutte le condizioni oggettive che lo permettano e applicando tutti i protocolli di sicurezza, con test pre-partenza dallo Stato di residenza e al ritorno nello Stato di destinazione del soggiorno, attrezzando gli aeroporti e garantendo certificati sanitari bi-lingue - prosegue -. Bisogna proseguire il dibattito politico a livello europeo, senza una vera programmazione non potrà esserci una reale ripartenza turistica: sconfiggere questa terribile crisi sanitaria deve andare di pari passo con la necessità di garantire certezze e un futuro a migliaia di imprese della filiera turistica".
Inserisci un commento