L'agricoltura alla svolta davanti alla pandemia.
C'è bisogno di un percorso sostenibile e digitale, con progetti innovativi a corroborare le risorse del Recovery Plan, allo scopo di costruire un nuovo modello socio-economico che getti le basi per il futuro del settore.
Il tutto, naturalmente, con il coinvolgimento di una nuova linfa, le generazioni future.
Questo il disegno del Presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, in audizione alla Camera.
"Il ruolo dell’agricoltura si evolve oggi in molte direzioni, non solo quella produttiva che resta evidentemente centrale, come dimostrato in questi mesi con il settore garante dell’approvvigionamento di cibo ma contribuisce alla tenuta dei territori e, ora, può fare da perno dello sviluppo integrato del Paese, in un’ottica di sistemi interconnessi, con l’obiettivo di aumentare la competitività del sistema alimentare, ma anche di produrre energia da fonti rinnovabili, tutelare il paesaggio, salvaguardare suolo e foreste per prevenire il dissesto idrogeologico, migliorare la sostenibilità dei processi produttivi con nuove tecnologie digitali, blockchain e rinnovo parco macchine, puntare sul turismo rurale con gli agriturismi e le fattorie sociali, didattiche e sportive", ha detto.
Ma sia chiaro che per riuscire in questo è necessario che ci siano "investimenti dedicati alle grandi infrastrutture e alle direttrici di trasporto”, ha evidenziato Scanavino, nonché immaginare “un’autorità centralizzata di gestione del territorio presso la Presidenza del Consiglio, per superare i limiti del sistema delle bonifiche e rimettere in sicurezza il Paese, evitando nuove emergenze e tragedie legate al maltempo".
Inserisci un commento