di come la pandemia abbia influito negativamente sulle economie mondiali e sui consumi ne abbiamo parlato ampiamente. Lo sta ancora facendo, di fatto.
Ma ora che ci sono i vaccini, la tempestività sarebbe opportuna.
Il vaccino, priorità per la salute pubblica, è anche fondamentale per la ripresa dell'economia che risente ancora pesantemente degli effetti della pandemia e di questa seconda ondata del Covid.
A confermarlo i dati di Confesercenti: "Possiamo stimare che ogni mese di ritardo nella campagna vaccinale determini 4,7 miliardi di mancato recupero dei consumi e una corrispondente perdita di PIL dello 0,3%. Un ulteriore costo reale che l’economia italiana non può evidentemente permettersi".
"I consumi contribuiscono al 60% del nostro Pil. Non è dunque possibile sperare in una ripresa dell’economia italiana fintanto che tale vuoto di spesa non venga riassorbito", ha spiegato la Presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise.
"Il Governo confida in un aumento dei consumi del 4% per raggiungere un incremento di PIL nel 2021 del 6%. Al momento questo obiettivo sembra fuori portata, solo un’ampia copertura vaccinale potrebbe consentire di raggiungerlo. Per questo riteniamo opportuno e necessario il pressing dell’esecutivo per velocizzare le vaccinazioni, che devono procedere in modo spedito ed omogeneo in tutte le regioni del Paese, senza lasciare indietro nessuno. Senza una normalizzazione dei consumi interni il PIL non tornerà a crescere, e la completa normalizzazione è possibile solo con i vaccini".
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