Il turismo soffre, anche quello delle città d'arte.
Ne è esempio concreto Roma, la Capitale d'Italia, dove pur di rispondere e reagire alla pandemia gli operatori si sono ritrovati a dover ridurre le tariffe.
La minore domanda fa tremare la Città Eterna...
A ribadirlo è il Codacons, commentando i dati dello studio realizzato da Intesa Sanpaolo e Srm.
“Se da un lato il Covid nel 2020 ha ridotto la domanda turistica nella capitale del -74,1%, dall’altro ha portato ad una forte riduzione dei listini nei servizi ricettivi – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Analizzando infatti i dati Istat relativi all’andamento dell’inflazione registrata a Roma nei vari comparti, si scopre che nel 2020 le tariffe di alberghi, pensioni e bed and breakfast hanno subito un calo medio del -4,3% su base annua. I listini delle strutture ricettive, che generalmente subiscono ritocchi periodici al rialzo, sono cioè sensibilmente diminuiti come effetto delle minori presenze di turisti e del crollo della domanda”.
“Roma assieme a Venezia è la città italiana che più di tutte ha risentito della crisi del turismo, con una forte perdita del fatturato e danni che non riguardano solo le imprese del comparto, ma tutto l’indotto, e temiamo che, di questo passo, nella capitale ci vorranno anni per tornare ai flussi turistici e ai ricavi pre-Covid”, ha concluso Rienzi.
Inserisci un commento