Monta la protesta dei lavortori di Alitalia.
Gli aiuti europei, stando alle testimonianze di alcuni di loro, non saranno sufficienti a soddisfare le esigenze aziendali causando la perdita di numerosi posti di lavoro e la riduzione delle tratte.
Aerei a terra e personale che sarà messo fuori dall'azienza, questo lo scenario che, stando a gruppi di dipendenti Alitalia, attende il futuro della compagnia di bandiera.
Intanto è giallo sui tagli: non si sa dove inizierano e a chi saranno rivolti...
Il deputato, Mauro Rotelli, fa il punto sul quadro in Ue, che non incoraggia la ripresa...
"La Commissione europea dimostra per l’ennesima volta di essere di parte nella gestione degli aiuti alle diverse compagnie di bandiera. Le flotte tedesche, francesi e olandesi vengono avvantaggiate sia in termini di risorse economiche pubbliche, come successo per la ricapitalizzazione di Air France, che di slot messi a disposizione nei rispettivi aeroporti. Invece per Alitalia il vicepresidente Vestager applica tutt’altra politica, tagliando gli slot su Linate e obbligando la compagnia nazionale a operare alle normali condizioni di mercato, non tenendo conto del periodo difficile causato dalla crisi Covid".
L'appello, alla fine, è al premier italiano: "Chiediamo al presidente Draghi di far valere la propria autorevolezza in Europa perché l’interesse nazionale non debba pagare il peso di quelli che sono gli interessi Europei. Alitalia merita di avere, al pari delle altre compagnie, un piano industriale valido e solido, per permettere al nostro paese di competere con gli altri a condizioni se non vantaggiose perlomeno eque".
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