Calo vertiginoso negli ascolti di Radio1. C'è chi parla, addirittura, di una vera e propria emorragia di ascolti.
Il Codacons analizza i dati di ascolto, mettendo a confronto l'utenza di Radio1 con la prima emittente radiofonica italiana, in termini di ascolti, Rtl 102,5.
"Lo scorso 13 marzo Viale Mazzini diramava una nota in cui commentava con toni trionfalistici le ottime performance di share registrate da Radio1 in determinate fasce orarie nel confronto II semestre 2019/II semestre 2020 – spiega il Codacons –. In particolare si esaltava lo share delle prime ore del mattino (quando cioè gli ascoltatori cercano fondamentalmente notizie legate all’emergenza Covid e seguono i Gr, costosissimi in termini di risorse e giornalisti), enfatizzando con risibili dichiarazioni solo la crescita di Radio1 in tale fascia oraria".
"Peccato che la nota non facesse riferimento al numero di ascoltatori giornaliero di Radio1 in forte calo (-1,8% nel periodo considerato) e dimenticasse di specificare i pessimi risultati registrati in alcune fasce orarie chiave per il servizio radiofonico - si legge ancora -. Ad esempio nella fascia oraria 15-18 Radio1 segna nel II semestre 2020 un calo di ascoltatori del -10,3% rispetto allo stesso semestre 2019, calo che raggiunge il -12,7% nella fascia 12-15. I numeri precipitano poi se si confrontano i dati di Radio1 con quelli di Rtl 102,5, radio privata che, nel periodo preso in esame, doppia gli ascolti della radio pubblica: +96% di ascoltatori con una differenza di circa 3,4 milioni di utenti al giorno. E in alcune fasce orarie, le differenze tra le due radio sono abissali, con Rtl che segna +159% di ascoltatori tra le 9 e le 12, e addirittura +254% tra le 15 e le 18".
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