Tutto è bene quel che finisce bene. Presto anche gli alberghi potranno riaprire le porte...
Ma non è proprio così. A spiegarlo è Assohotel di Confesercenti, secondo cui "le linee guida per la riapertura delle attività proposte dalle Regioni rischiano di diventare per gli albergatori un ulteriore ostacolo al rilancio dell’attività".
Come ha infatti rilevato Nicola Scolamacchia, Vice Presidente dell'associazione, "nella maggior parte delle strutture ricettive alberghiere, rispettare la distanza di due metri tra le persone ai tavoli renderebbe difficile anche offrire la prima colazione, servizio imprescindibile per l’ospitalità italiana e spesso fiore all’occhiello di molti hotel. Costringere gli ospiti a turni impossibili od addirittura a consumare i pasti in stanza vuol dire mortificare ulteriormente molti hotel che, in particolare nelle città d’arte, non hanno spesso nemmeno spazi esterni con cui compensare la riduzione di capacità delle sale. Altrettanto inapplicabile ci appare l’obbligo prospettato di mantenere aperte porte, finestre e vetrate, cosa che vanificherebbe l’efficacia di qualsiasi impianto di climatizzazione e costringerebbe alla calura tutti i nostri ospiti durante la stagione estiva".
Decisioni, dunque, che rischiano di tradursi in ostacoli al normale svolgimento dell'attività o di danneggiarla addirittura.
Il tutto dopo un anno neo, un 2020 nel quale "gli imprenditori del solo settore alberghiero hanno visto svanire per colpa di pandemia e restrizioni oltre 11 miliardi di fatturato", ha spiegato.
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