Salgono i prezzi dei mangini che fano registrare una crescita del 55%. Un costo che incide sulle spese di mantenimento e cura delle stalle e che, sicuramente, sarà proiettato all'utente finale con nuovi aumenti.
"La crisi Horeca ha portato a 37 cent./lit il prezzo pagato agli allevatori (39 la soglia di sostenibilità per margine di guadagno). In 1 anno, 1 quintale di soia è passato da 45 ai 70 euro". Questi i dati forniti da Cia-Agriccoltori italiani che fotografano il settore post pandemia e lockdown.
Il latte viene pagato oggi alle stalle 0,37 centesimi al litro, al di sotto della soglia di sostenibilità finanziaria dei 39 centesimi, un valore che non tiene conto della crescita delle spese di cui sopra. Inoltre, l'aumento indiscriminato delle materie prime impiegate nell’alimentazione del bestiame non permetterà alle filiere di reggere a lungo: basti pensare che circa il 70% dei costi di produzione del latte è imputabile alla mangimistica.
Cia ribadisce come in questo momento storico ci sia in ballo il futuro del settore che da solo produce ogni anno oltre 12,5 milioni di tonnellate di litri di latte grazie a circa 30mila allevamenti, con un fatturato di 16,5 miliardi di euro, pari all’11,5% del fatturato industriale dell’agroalimentare.
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