Pensare di recuperare da subito i livelli antecedenti la pandemia è impensabile.
Il turismo ripartirà ufficialmente da questa estate ma, dopo un anno di stop, i movimenti e gli spostamenti saranno molto inferiori rispetto al passato.
Le stime di Confesercenti per il periodo compreso tra giugno ed agosto parlano di 33 milioni di arrivi e 140 milioni di pernottamenti, con un incremento del +20,8% sul 2020 e un fatturato complessivo di 12,8 miliardi di euro. L'estate del 2019 aveva registrato 73,5 milioni di presenze in più!
La distribuzione fra territori e strutture è uniforme.
Le località baòlneari faranno registrare un aumento del +24,3%. Recupereranno, seppur a ritmi più blandi, campagna e collina (+19,6%), montagna (+19,4%), laghi (+17,6%) e terme (+14,4%).
"Dopo dodici mesi terribili, il turismo italiano vede finalmente segnali concreti di ripartenza. Ma è una ripartenza ancora lenta, soprattutto dal punto di vista della domanda straniera, che non basterà a recuperare quanto perso con la pandemia", ha dichiarato Vittorio Messina, Presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti.
"L’auspicio - ha concluso - è che il consuntivo di fine estate ci consegni risultati migliori grazie al passaporto sanitario europeo; ma è evidente che la riapertura tardiva del turismo italiano ha pesato sulla ripartenza: l’incertezza su date e coprifuoco ha dirottato molti viaggiatori stranieri verso altri paesi. È la conferma che per ripartire non basta riaprire: c’è bisogno di un piano di rilancio e promozione della destinazione Italia soprattutto presso i mercati esteri".
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