"Occorre lavorare sugli indennizzi e attivare tutte le soluzioni disponibili, anche a livello Ue. Chiediamo l'attivazione di risorse aggiuntive straordinarie e interventi specifici dando seguito all'articolo 221 del regolamento 1308/2013, come già avvenuto in altre situazioni particolari. Inoltre, si acceleri con l'attuazione del Fondo Filiere di 150 milioni previsto in Legge di Bilancio e incrementato con il Decreto Sostegni per dare adeguata riserva finanziaria al settore". Questa la richiesta di Cristiano Fini, della giunta nazionale di Cia, al Governo per risollevare il settore ortofrutticolo.
Il comparto si lecca ancora le ferite, dopo pandemia e gelate di primavera. Parliamo di danni da oltre 800 milioni di euro per far fronte ai quali i 160 milioni previsti nel Dl Sostegni bis sono chiaramente insufficienti.
"Serve una strategia organica e coordinata - ha aggiunto Fini - che metta a sistema le necessità del settore e le affronti con le risorse e le misure programmatorie esistenti, dalla futura Pac con nuovi strumenti di gestione del rischio, all’Ocm ortofrutta fino al PNRR, promuovendo la competitività e sostenendo gli investimenti e il trasferimento dell'innovazione per il miglioramento genetico e le nuove varietà, per più tecnologia e meccanizzazione avanzata, tecniche alternative per prevenzione e gestione fitopatie, utilizzo di energie rinnovabili e sistemi di irrigazioni a risparmio idrico, gestione dei residui virtuosa e circolare, post-raccolta, packaging riutilizzabile/riciclabile e valorizzazione degli scarti. Scongiuriamo il rischio reale di sradicamento degli impianti e di abbandono della coltivazione che purtroppo stiamo già registrando".
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