Sarà un inverno pieno di rincari, anche per i panificatori.
La produzione del pane e, di conseguenza, anche la distribuzione, risentirà di notevoli rincari causati dall'aumento dei costi delle materie prime.
Un dato rimarcato da Assopanificatori di Fiesa Confesercenti.
"Si preannuncia un autunno all’insegna di forti aumenti per farine, burro, olio e lieviti. Tutte le materie prime sono in tensione e i fornitori annunciano forti rincari all’origine".
Queste le constatazioni del Presidente dell'associazione, Davide Trombini.
"I prezzi all’ingrosso delle farine di grano tenero sono in costante aumento mentre quelli delle semole di grano duro hanno registrato un vero e proprio balzo nel mese di luglio con un +6% rispetto a giugno - ha spiegato -. I dati ci dicono che luglio 2021 rispetto a luglio 2020 ha visto un incremento dei prezzi all’origine del 9,9% per il frumento duro e del 17,7% per il frumento tenero. I fornitori ci avvisano che da metà settembre potremmo vedere aumenti anche a doppia cifra per le farine".
"Non è possibile registrare nel giro di pochi mesi aumenti sull’olio di semi raffinati aumenti medi del 33% con gli oli di girasole aumentati da luglio 2020 a luglio 2021 del 61% e il burro nello stesso periodo del 31%", ha proseguito.
"Nello specifico lievito di birra e farine registrano rispettivamente incrementi delle vendite del +59% e +36%. Allo stesso modo hanno ricominciato la salita i costi per tariffe e carburanti che da aprile in poi hanno iniziato a registrare variazioni tendenziali positive a due cifre: 15,7% ad agosto per l’energia elettrica,34% per il gas e 16,8% per i carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto. Rischiamo una situazione insostenibile sul fronte dei prezzi, conclude Trombini, perché a queste condizioni, in aggiunta agli aumenti di luce acqua e gas, i fornai non ce la possono fare a non aumentare i prezzi al dettaglio".
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