Potrebbe presto arrivre una nuova legge delega per la revisione delle rendite catastali.
Una situazione che mette in allarme i consumatori preoccupati dal possibile aumento della pressione fiscale sugli immobili e dall'inserimento di una tassa patrimoniale.
Uno spettro che da mesi, anzi, anni, aleggia sugli italiani.
Stando ai valori riportati, la riforma del Catasto potrebbe tradursi in un aumento del 30-40% delle rendite catastali, fattore che porterebbe pesanti incrementi di Imu, Irpef e tasse sui trasferimenti immobiliari.
"Come dichiarato recentemente dal Premier Draghi questo non è il momento di prendere ma di dare – hanno dichiarato il Presidente di Fiaip, Gian Battista Baccarini, il Presidente di Fimaa, Santino Taverna, e il Presidente Nazionale Anama, Renato Maffey –. Riformare il Catasto con questi presupposti sarebbe un grave errore per il sistema Paese in un momento così critico e delicato a causa della pandemia".
"E’ necessario che il riequilibrio catastale sia valutato all’interno di una riforma organica e strutturale della fiscalità – concludono i tre Presidenti – che preveda una riduzione, e non un aumento, del carico impositivo sull’immobiliare al fine di agevolare l’accesso alla casa e rendere attrattivo l’investimento in un settore da sempre di strategica e fondamentale importanza per le famiglie italiane e per l’intera economia".
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