Il turismo attraversa la sottile linea rossa.
La ripresa non c'è ancora stata di fatto ma a preoccupare non è solo la mancata ripresa a pieno regime del mercato.
Il settore rischia di subire a breve un pesante colpo dettato dell'impegno manifesto del Governo di interrompere i ristori alle imprese.
Volontà manifesta del Ministro Garavaglia, che getta nel panico l'intero comparto.
"Il settore delle visite guidate è ancora in grande perdita rispetto al 2019 e, soprattutto nelle città d’arte, il turismo non è ripartito: c’è ancora troppa disoccupazione tra guide turistiche e accompagnatori turistici", commenta Micol Caramello, Presidente nazionale di Federagit Confesercenti.
"La crisi generata dalla pandemia – prosegue – e anche le criticità legate alla riapertura di alcuni corridoi extra Ue ci hanno portato ad avere ancora troppi pochi turisti stranieri. Avere i litorali pieni di turisti perlopiù italiani non significa che ci sia stata una vera ripartenza per tutto il comparto turistico, le città d’arte sono ancora deserte e tutte le categorie che compongono la filiera del turismo meritano attenzione".
"Se la volontà del Ministro è quella di farci tornare a lavorare – conclude Caramello – è necessario che ci aiuti a far sì che localmente si effettuino molti più controlli nei confronti dell’abusivismo che è veicolato anche e soprattutto dalle piattaforme internet. Servono altresì linee guida anticovid aggiornate: basti pensare che, secondo le regole uscite nel 2020, abbiamo l’obbligo di accompagnare piccoli gruppi di turisti, mentre gli stessi possono viaggiare su bus e treni all’80% della capienza. Infine, non meno importante, la questione dei musei ove vigono regole totalmente differenti a partire dal numero di persone che possono accedere in visita con la guida, fino ad arrivare all’obbligo di prenotazione e pre-pagamento degli ingressi che non permette più l’accesso last second. Bisognerebbe facilitare il lavoro degli operatori, non renderlo più complicato. Abbiamo bisogno di essere agevolati, non di trovare ostruzionismi, altrimenti diventa una guerra tra poveri".
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