Che succede in Alitalia.
Il marchio è stato messo a gara, quindi pronto ad essere ceduto al migliore e più qualificato offerente.
Una decisione che getta benzina sul fuoco dopo il passaggio ad ITA e le problematiche relative alla continuità lavorativa di molti dipendenti il cui futuro è appeso, ancora, ad un filo...
"La messa a gara del marchio Alitalia costituisce un affronto inaccettabile per gli interessi nazionali", ha ribadito il deputato Fabio Rampelli.
"Lufthansa, Air France, o Air China possono acquistare il famoso simbolo tricolore, convertire una parte dei loro aerei sostituendo il logo, e accaparrarsi le rotte internazionali verso l’Italia. In pratica con 280 milioni di euro potranno gestire un flusso turistico che qui genera 40 miliardi di euro".
"Se a questo si aggiungono on line travel agencies, (le Ota) come Booking.com che cannibalizza le nostre strutture ricettive con commissioni folli e accordi capestro senza versare un solo centesimo al nostro erario, è gioco facile capire come anche il Governo presieduto da Mario Draghi si sia arreso all’alleanza tra tecnocrazia europea e grande finanza - ha concluso -. Ci ritroveremo a rimpiangere Alitalia come oggi si fa con lo Sme e l’industria agroalimentare in mano a stranieri".
Inserisci un commento