È cambiato il Presidente del Consiglio nel frattempo, ma un DPCM lo aveva istituito ed un altro DPCM manda in pensione lo smart working, almeno per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione. Il termine perentorio è quello del 15 ottobre prossimo, quando tutti i dipendenti pubblici dovranno riprendere a lavorare in presenza.
Gli uffici pubblici quindi devono assicurare che il ritorno in presenza avvenga in condizioni di sicurezza, nel rispetto delle misure anti Covid-19.
Da una proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta, si torna a lavorare in presenza salvo casi motivati. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che a breve uscirà sulla Gazzetta Ufficiale, stabilisce che il ritorno in presenza e l’addio, se non in casi rari, allo smart working nella pubblica amministrazione parte dal principio per cui l’estensione del Green Pass anche ai lavoratori del settore pubblico, incrementi l’efficacia delle misure di contrasto al fenomeno epidemiologico già adottate dalle PA.
Nella relazione illustrativa a corredo del DPCM si leggono le statistiche a sostegno della scelta di ritorno al lavoro in presenza. i dati statistici che pervengono dagli uffici del Commissario straordinario dimostrano che tra i dipendenti pubblici, che sono complessivamente in numero di poco superiore a 3,2 milioni, ovvero pari a circa il 5,4% della popolazione italiana, quelli non obbligati alla vaccinazione anti Covid-19 sono stimabili in poco oltre 900.000 unità. Di questi, quelli già vaccinati sono complessivamente stimabili in circa 583.000 unità.
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