C'è un "pasticcio burocatico", così lo definisce il Codacons, alla base del mancato recapito dei compensi ai docenti precari in supplenza nell'anno scolastico 2020/21.
Sarebbero numerose le segnalazioni e le richieste di intervento ricevute dall'associazione per la tutela dei comsumatori da parte del personale scolastico.
"Come noto, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, si è venuto a determinare nella scuola pubblica un crescente fabbisogno di personale docente che è stato reclutato in massa attraverso il ricorso a contratti di supplenze brevi – spiega il Codacons in una nota –. In forza dell’art. 121 del D.L. Cura Italia n. 18/2020, il Ministero dell’Istruzione avrebbe dovuto assegnare alle istituzioni scolastiche statali le risorse finanziarie per i contratti di supplenza breve e saltuaria anche in deroga alle vigenti normative e, quindi, con proroga anche in caso di rientro del titolare e, ciò, 'al fine di favorire la continuità occupazionale dei docenti già titolari di contratti di supplenza breve e saltuaria, nei periodi di chiusura o di sospensione delle attività didattiche disposti in relazione all’emergenza sanitaria da COVID-19'".
Le retribuzioni maturate da molti docenti, tuttavia, devono ancora essere corrisposte.
Il Codacons ha pubblicato sul proprio sito internet il modulo di diffida:
https://codacons.it/blocco-stipendi-dei-precari-della-scuola-agisci-ora/
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