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PIU’ CORSI DI FORMAZIONE, MENO DISOCCUPAZIONE

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Se con il sopraggiungere della pandemia, i lavoratori che hanno perso il lavoro sono più di 400 mila, le cose non andranno meglio, quando a marzo le aziende potranno tornare a licenziare. Ciò significa che, secondo quanto valutato, ci saranno mediamente altri 280 mila disoccupati che per poter vivere, avranno bisogno di chiedere i sussidi allo Stato.

Secondo i calcoli, sommando le persone che percepiscono il Reddito di Cittadinanza, coloro che hanno perso il lavoro a causa della pandemia e chi non cerca lavoro perché certi di non poterlo trovare, il totale raggiunge poco meno il numero degli italiani attivi nel mondo del lavoro, il 58% circa. Come logico che sia, quest’ultimi sono troppo pochi per poter portare avanti il Paese. Eppure, le richieste delle aziende che cercano dipendenti, sono tante. Sembrerà strano, ma ci sono società che richiedono le figure più disparate, da operai specializzati, dirigenti, tecnici, impiegati, addetti alle pulizie e persino ingegneri. Ebbene, tante ditte che non riescono a trovare personale.

Purtroppo, è talmente chiaro che c’è un bug nel sistema italiano. Contrariamente ad altri Paesi della stessa Europa, l’Italia investe decisamente meno nella creazione di nuovi posti di lavoro. Uno dei grandi problemi è che l’Italia, invece di favorire l’incontro tra disoccupati e lavoro, offre tutta una serie di sussidi che si concretizzano in un fornire soltanto denaro per permetter di sopravvivere. Ma questa scelta non è risolutiva, perché ben presto i fondi svaniranno. L’Italia dovrebbe investire in formazione. Sembrerà una soluzione semplicistica ma in realtà sarebbe già un buon punto di partenza. Negli anni scorsi, di tentativi ne sono stati fatti ma la formazione che venne offerta, si basava su semplici nozioni, magari accompagnati anche da brevi stage ma che alla fine poco serviva, in quanto la formazione proposta, non era collegata alle effettive competenze richieste dalle aziende. Forse sembrerà banale ma, se lo Stato proponesse corsi di specializzazione analizzando le reali figure di cui il mondo del lavoro ha davvero bisogno, quasi certamente il numero di disoccupati in Italia, calerebbe vertiginosamente.

08/12/2020

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