Imprese pubbliche e private, prive di servizio mensa, da anni forniscono ai propri dipendenti il ‘buono pasto’, permettendo loro di acquistare sia un singolo pasto che di fare la spesa alimentare, presso gli esercenti convenzionati. Accettare i Ticket, consente di acquisire nuovi clienti e aumentare il giro d’affari.
Nonostante questi vantaggi, per protesta contro lo Stato, il 15 giugno è stato indetto il primo sciopero dei ‘buoni pasto’, che non saranno accettati da “bar, ristoranti, alimentari, supermercati e ipermercati aderenti a ANCD-Conad, ANCC-Coop, FIEPeT Confesercenti, Federdistribuzione, FIDA e FIPE-Confcommercio”.
La contestazione ha lo scopo di ribadire la necessità di abbassare le commissioni, affinché diventino più eque e sostenibili per i commercianti. Alberto Frausin, Presidente di Federdistribuzione, ha spiegato che nel nostro Paese, “le commissioni sono le più alte d’Europa, circa del 20% del valore nominale del buono pasto. Tutto ciò grava pesantemente sulle nostre imprese, rischiando di rendere insostenibile la prosecuzione di questo servizio in futuro”.
10/06/2022
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