Vincere gli Europei, non significa solo prestigio sportivo e orgoglio nazionale, ma si tratta di un modello di business. La Uefa, l’Unione delle Federazioni calcistiche europee, per ogni edizione, mette in palio diverse centinaia di milioni di euro. Per gli Europei 2020, la società ha dichiarato che, il montepremi totale ammonta a 331 milioni, cifra superiore rispetto a quanto stanziato per il torneo del 2016. Quest’anno, senza contare i ricavi commerciali, l’Italia vincendo, ha guadagnato 28 milioni, somma decisamente più alta di quanto abbia portato a casa il Portogallo nel 2016, che ricevette 25,5 milioni di euro. Tutte le squadre, solo per aver partecipato al campionato europeo, hanno ricevuto un gettone di presenza pari a 9,25 milioni. Per ogni partita superata durante la fase a gironi, le squadre vincendo hanno guadagnato 1,5 milioni, invece pareggiando 750 mila euro. Agli ottavi di finale, ogni squadra ha ricevuto 2 milioni, ai quarti 3,25 milioni, alle semifinali 5 milioni di euro. Le squadre arrivate in finale, classificandosi al primo e secondo posto, hanno ricevuto rispettivamente 10 milioni e 7 milioni di euro. Ma l’affare economico che gira attorno all’evento calcistico è molto più grande: bisogna considerare i diritti Tv, i proventi degli sponsor, il merchandising con magliette e oggettistica delle squadre, il turismo e la ristorazione, e tutti i restanti settori che risultano coinvolti, anche se non necessariamente connessi al calcio.
12/07/2021
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