La Corte dei Conti ha evidenziato la necessità di abbandonare definitivamente l'uso di provvedimenti che consentono la definizione agevolata dei debiti fiscali, poiché ciò comporta difficoltà nel recupero e potrebbe creare ulteriori iniquità. Tra il 2016 e il 2018, sono state presentate oltre 4,1 milioni di istanze per un introito previsto di 53,8 miliardi di euro, di cui oltre 33,6 miliardi non sono stati versati.
L'amministrazione tributaria ha ottenuto maggiori entrate attraverso i controlli automatici, mentre le attività volte all'individuazione delle basi imponibili e delle imposte non dichiarate hanno prodotto risultati inferiori. La Corte dei Conti sostiene che sarebbe importante sfruttare appieno i dati tributari, in particolare quelli relativi alle fatture elettroniche e ai rapporti finanziari, per contrastare l'evasione fiscale in modo più efficace.
I risultati dei controlli sostanziali mostrano un'alta concentrazione su un numero limitato di posizioni rilevanti, con il 56% delle entrate derivanti da tali controlli nel 2022 riferite a importi superiori a 10 milioni di euro. La Corte dei Conti sottolinea la necessità di intensificare gli sforzi per contrastare l'evasione fiscale diffusa che caratterizza ancora l'Italia.
Il presidente di coordinamento delle sezioni riunite della Corte dei Conti, Enrico Flaccadoro, sostiene che, nonostante i buoni risultati delle entrate nel 2022, è urgente ridefinire un sistema tributario equo e orientato alla crescita, con un focus sulle fasce di popolazione più vulnerabili. Il ridisegno del sistema fiscale è una priorità del Parlamento, e il sistema dei controlli è una parte fondamentale di tale processo.
La Corte dei Conti ritiene che la politica fiscale prudente del governo sia positiva, e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) contribuirà anche al rientro del debito. Si prevede che le spese del PNRR aumenteranno significativamente nei prossimi anni, con la rapida e completa attuazione delle misure che rappresenta una condizione fondamentale per la crescita economica a breve, medio e lungo termine.
Per quanto riguarda la spesa pubblica, la Corte dei Conti sottolinea che lo Stato centrale ha mantenuto un controllo rigoroso sui conti nel 2022, con un tasso di incremento dello 0,1% della spesa primaria. Nonostante i limiti di spesa previsti dalla legge di bilancio siano stati aumentati di circa 48 miliardi di euro durante l'anno per le esigenze legate ai prezzi energetici, i risultati sono stati rispettati con ampi margini.
La semplificazione degli appalti pubblici è stata valutata positivamente dalla Corte dei Conti, che ha riconosciuto i significativi progressi compiuti con l'ultimo decreto legislativo. Tuttavia, è necessario disporre di un quadro regolatorio semplice e dinamico per accelerare le procedure di appalti pubblici e concessioni, considerando l'effetto moltiplicatore della spesa infrastrutturale per stimolare l'economia. Il decreto legislativo n. 36 del 2023 è stato lodato per aver compiuto passi significativi in questa direzione.
28/06/2023
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