I costi di produzione sono alti e la remunerazione non è sufficiente a coprirli. Queste le ragioni che si celano dietro l'aumento del costo dell'uva da tavola secondo Cia Agricoltori italiani.
"Le aziende lamentano una remunerazione che non copre i costi di produzione e si attesta sui 0,60 centesimi al chilogrammo per le varietà tradizionali e sugli 0,80/1,10 per quelle senza semi. L’uva da tavola ha come canale unico di sbocco gli scaffali della Grande Distribuzione Organizzata, dove arriva con un ricarico vertiginoso, attestandosi in media sui 3,50 euro che in taluni casi possono diventare 6. Vale a dire, fino a 10 volte di più di quando riconosciuto all’azienda agricola, che lavora sottocosto e senza un giusto compenso rischia il collasso. Molto spesso i produttori sono costretti a lasciare sulle piante i prodotti del loro lavoro", si legge in una nota diffusa dalla Cia.
Il quadro sarebbe reso ancor più difficile dalla contrazione della spesa per l'uva da tavola che avrebbe fatto registrare un calo del 9%.
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