I rimborsi dovuti alla cancellazione di viaggi, voli o treni, rischiano di trasformarsi per gli utenti in vere e proprie beffe.
Le ragioni, stando al Codacons, sarebbero dietro le condizioni di rimborso delle varie compagnie.
“Stiamo ricevendo numerose lamentele da parte di cittadini italiani che avrebbero dovuto spostarsi in questi giorni in treno o in aereo, e che hanno deciso di avvalersi del diritto al rimborso, trovando non pochi ostacoli sul loro cammino – spiega il presidente dell'Ente, Carlo Rienzi –. Ad esempio Italo, che come noto riconosce un buono solo per chi viaggia verso le aree a rischio, ha deciso di limitare i rimborsi unicamente ai viaggi da effettuarsi fino allo scorso 1 marzo. Una decisione assurda considerata la situazione di emergenza ancora in corso e il rischio di contagio non ancora debellato e che anzi si espande in altre regioni italiane”.
Ad esempio, poi, per i risarcimenti da trasporto aereo, "Alitalia informa sul proprio sito che i passeggeri con restrizioni alla mobilità causate dall’emergenza sanitaria possono richiedere un buono di importo pari al valore del biglietto acquistato, usufruibile fino al 30 giugno 2020 per l’acquisto di altri biglietti verso qualsiasi destinazione operata da Alitalia”.
Una vera e propria "beffa" - si legge in una nota del Codacons - se si pensa che sia la normativa vigente, sia l’Enac in una nota diffusa pochi giorni fa, non parlano affatto di “buoni”, ma di rimborso integrale dei soldi pagati.
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