La manovra da 55 milioni di euro varata da Conte piace e non poco ad imprese e famiglie.
Visti i ritardi nelle poltiiche di finanziamento e nell'erogazione dei fondi già stanziati, in molti si chiedono quali saranno i tempi perché la nuova manovra si concretizzi nelle mani di cittadini ed aziende.
Lo chiede Giorgia Meloni, invocando maggiore concretezza all'Esecutivo.
Lo chiede Confesercenti, metendo tra l'altro il dito nella piaga, una pèiaga chiamata turismno nei confronti della quale il decreto avrebbe fatto ben poco.
"Manca un piano ad hoc per il turismo, ma complessivamente le risorse annunciate per il DL Rilancio sembrerebbero ingenti, pur se ridotte rispetto a quanto mobilitato da altri paesi europei: adesso sarà fondamentale che arrivino rapidamente e senza incertezze alle imprese. Sciogliendo, una volta per tutte, anche i dubbi sulla ripartenza: a quattro giorni dalla data prevista, manca ancora un provvedimento che chiarisca esattamente quali imprese possono riaprire e a quali condizioni". E' quanto si legge in una nota dell'associazione, diffusa a mezzo stampa.
"I ritardi registrati, riconosciuti dallo stesso governo, hanno aumentato le incertezze degli operatori. Un clima di sfiducia cui ha contribuito anche la mancanza di chiarezza sulla ripartenza: a parte le linee guida – il cui valore è però tecnico – e le molte dichiarazioni politiche, non c’è ancora nulla di definito sull’avvio della Fase 2. Nemmeno la data del 18 maggio, che è in realtà la scadenza del precedente DPCM. Esaurito il periodo di validità di questo – a mezzanotte del 17 maggio – teoricamente potrebbero riaprire tutti. Occorre dunque un nuovo provvedimento per permettere alle imprese di programmare l’attività".
14/05/2020
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