Il rischio più concreto è quello di arrivare alla totale apertura del mercato.
Si va verso, come sostengono i produttori, il mercato libero per i pomodori da industria, dopo che gli operatori hanno cercato per tempèop di arrivare ad un accordo comune e condiviso per il bene del settore.
Primo dato. "Da informazioni acquisite ci risulta che i magazzini non abbiano giacenze", rende noto il Presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino, il tutto motivato con una crescita dei prodotti derivati di circa il 45% nel periodo del lockdown.
"Ci sono le migliori condizioni per una produzione 2020 di qualità - proseguono dalla Cia - che dia soddisfazione alla parte agricola e a tutta la filiera. Chiediamo, quindi, di mettere da parte le contrapposizioni e arrivare in tempi brevi a un accordo sul prezzo, anche considerando che l’Organizzazione Interprofessionale Pomodoro da industria del Centro-Sud Italia ha concesso alle parti la proroga richiesta per la consegna dei contratti di fornitura al 10 luglio, praticamente a ridosso della raccolta, e gli agricoltori sono nella completa incertezza".
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