Il valore delle Società italiane quotaate in borsa risente pesantemente della pandemia.
Stando ai valori registrati da Unimpresa, la capitalizzazione è diminuita di oltre 100 miliardi di euro.
"Il totale della capitalizzazione delle imprese quotate del nostro Paese - si legge in una nota diffusa dall'Associazione - è sceso, dal 2019 al 2020, da 506 miliardi a 404 miliardi di euro e durante questo periodo è proseguita la 'ritirata' da parte di soggetti stranieri: avevano oltre il 51% di Piazza Affari a giugno 2015 (282 miliardi), sono scesi al 48% a marzo 2019 (246 miliardi) per poi calare ancora al 47% a marzo scorso (192 miliardi)".
"Il brusco calo del valore complessivo delle nostre società quotate può rappresentare, per i predatori stranieri, l’occasione di acquisti a prezzi particolarmente vantaggiosi. L’avanzata dei fondi esteri nei nostri confini, se fatta con fini squisitamente speculativi, è tuttavia un pericolo per il nostro sistema-Paese e per il made in Italy. Avremmo infatti bisogno di investimenti stabili, fatti per prospettive di lungo periodo, capaci di dare slancio alla nostra economia. Al contrario, corriamo il rischio di assistere inermi a scorribande di 'barbari' e al declino definitivo dell’Italia", ha commentato il Segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro.
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