Lavoro nelle imprese: cresce nell’ultimo anno, secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio
di Milano Monza Brianza Lodi su base registro imprese al 2018 e 2017, con 331 mila addetti
dichiarati dalle imprese in più in Italia, + 2%, su 17 milioni totali. In Lombardia, con 4 milioni di
addetti, uno su quattro del totale nazionale, ci sono 113 mila addetti in più in un anno (+3%).
Milano è prima per numero di addetti delle imprese con 2,2 milioni, seguita da Roma (1,5 milioni),
Torino (751 mila) e Napoli (567 mila). Tra le prime 20 in Italia anche Brescia (5° con 416 mila
addetti), Bergamo (7° con 386 mila), Monza Brianza (17° con 236 mila) e Varese (21° con 209
mila). Milano è anche prima per crescita in un anno (67 mila addetti in più, +3%) seguita da Roma
(29 mila in più, +2%). Tra le prime più rapida la crescita a Bolzano, 11 mila addetti in più, +5% e a
Mantova con 9 mila in più, +7%.
I settori con più addetti. È il settore manifatturiero ad avere più addetti, 990 mila in Lombardia e
3,8 milioni in Italia, seguito dal commercio, 737 mila e 3,3 milioni. In Lombardia il terzo settore è
quello dei servizi alle imprese (541 mila addetti), in Italia i servizi di alloggio e alla ristorazione (1,7
milioni).
Le imprese femminili. In Italia il 14,7% degli addetti (2,5 milioni) è in imprese femminili, in
Lombardia il 10% (419 mila, +1,8% in cinque anni, con un picco a Milano, 148 mila, +6,5% dal
2013 al 2018). Se per numero di addetti delle imprese femminili prime sono Roma (179 mila),
Milano (148 mila) e Napoli (100 mila) sono Benevento, Prato, Enna e Frosinone dove le donne
danno più lavoro, con circa un posto su quattro. In Lombardia la prima è Pavia col 18%.
Ha dichiarato Marzia Maiorano, presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di
commercio di Milano Monza Brianza Lodi: “Positiva la dinamica del lavoro creato dalle
imprenditrici femminili che hanno generato in cinque anni circa 10 mila posti di lavoro a Milano,
circa 20 mila a Roma e 3 mila a Napoli. Si tratta di un fenomeno che riguarda le grandi città, grazie alle opportunità che si possono creare per le imprese femminili. Ecco perché occorre puntare a estendere i vantaggi sul territorio nazionale, con possibili benefici per tutta l’economia”.
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